In the intense now di Joãno Moreira Salles

12 Aprile 2018, h 20:45 - Cinemazero - Sala Grande

Un’esegesi del 1968 che non ha pari nella storia del documentario trova espressione nell’opera di Salles, costruita su materiali Super-8 capaci di cristallizzare la rivoluzione di un’epoca che è anche rivoluzione dello sguardo. Partendo dal ritrovamento dei “film di famiglia” girati dalla madre in Cina nel 1966 durante la fase più acuta della Rivoluzione Culturale, João Moreira Salles indaga, con In the Intense Now, la natura delle immagini della Storia. Chi le riprende, perché e come?

Che tipo di immagini sono nate dall’urgenza, dalla gioia, dalla paura? Cosa si può dire di Parigi, Praga, Rio de Janeiro e Pechino dalle immagini di quel periodo? Perché ognuna di queste città ha prodotto un tipo specifico di registrazione? Alle colorate immagini cinesi, si sommano quelle degli eventi del 1968 in Francia, in Cecoslovacchia e, in misura minore, in Brasile. L’indagine spinge Salles a cercare coloro che vi hanno partecipato e a chieder loro: «Come si può vivere dopo aver goduto l’intensità di momenti irripetibili?»

Festival Internacional de Cine de Cali 2017: miglior documentario
15th Yamagata International Documentary Film Festival: Premio speciale della giuria
Cinéma du Réel 2017: Miglior colonna sonora e Library Award / Santiago IFF 2017: Menzione d’onore

Interviene
Marco Bertozzi – Film-maker e storico del cinema. Insegna Cinema documentario e sperimentale all’Università IUAV di Venezia. Per Marsilio ha pubblicato Storia del documentario italiano. Immagini e culture dell’altro cinema (2008) e Recycled Cinema. Immagini perdute, visioni ritrovate (2012).

Nell’occasione, sarà presentato il volume di Marco Bertozzi pubblicato con Le Voci dell’Inchiesta per le edizioni Marsilio.
Documentario come arte.
Riuso, performance, autobiografia
nell’esperienza del cinema contemporaneo

Il documentario si presenta oggi come un’esperienza filmica del sensibile, in cui prosperano laboratorialità e sperimentazione. Una palestra estetica al confine fra cinema, performance, arti visive, lontana da quella relazione di ancoraggio al reale che, pure, sembrava dover garantire. In crisi è la definizione stessa di «documentario», via via sostituita da termini come film-saggio, non-fiction film, cinema del reale, documentario di creazione. In gioco non è più la rappresentazione di un contenuto quanto la processualità dell’esperienza e la riapertura di senso delle immagini. Oggi, attraverso riusi d’archivio, ibridazioni con altri media e aperture al performativo, l’idea documentaria s’impone come la forma più viva di riflessione sul contemporaneo.
Il libro è in vendita al cinema e al bookshop del festival in Mediateca.

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